
23 Feb RIABILITAZIONE POST OPERATORIA DELLA SPALLA
Ti hanno detto che ti devi operare alla spalla?
Hai un dolore costante e acuto alla spalla?
Non sai a chi rivolgerti per il pre e post operatorio?
Presso il Poliambulatorio Delta Medical Center troverai un team di professionisti che negli anni di lavoro ed esperienza hanno approfondito queste conoscenze e si sono speciailizzati nel trattamento della spalla e nella riabilitazione post operatoria delle lesioni della cuffia dei rotatori.
In questo articolo ti spieghiamo come ci si comporta una volta che si è già deciso, con degli specialisti del settore, per l’intervento di lesione della cuffia dei rotatori.
Anatomia e fisiologia della spalla
La cuffia dei rotatori ha la funzione di coattare la spalla e dare movimento. costituita dai tendini di quattro muscoli che originano dalla scapola e si inseriscono sulla testa dell’omero. Anteriormente vi è il sottoscapolare; superiormente il sovraspinoso (o sovraspinato); posteriormente il sottospinoso (o sottospinato) e il piccolo rotondo. Tra sottoscapolare e sovraspinoso vi è un sottile interstizio nel quale passa il tendine del capo lungo del bicipite. La faccia interna della cuffia dei rotatori riveste l’articolazione della spalla. La faccia esterna invece superiormente è ricoperta da una ampia borsa, una sorta di cuscinetto che evita l’attrito con il piano osseo dell’acromion.
Come già accennato la funzione della cuffia dei rotatori è quella di coattare la spalla e dare i movimenti di rotazione interna (mano sull’addome o dietro la schiena) ed esterna (mano in fuori o anche mano sul capo e dietro la nuca), abduzione (braccio elevato su piano frontale). E’ giusto pensare che la cuffia dei rotatori ha un ruolo primario ed essenziale affinchè i movimenti della spalla siano possibili.
Le lesioni della cuffia
Quando si parla di lesioni della cuffia dei rotatori si deve pensare ad una lacerazion del tessuto tendineo.
Nella maggioranza dei casi il tendine maggiormente esposto a lesione è il sovraspinoso, causa la conformazione anatomica , che lo porta ad avere possibili attriti con l’acrominon della scapola; un tratto critico, nutrito da pochi vasi e soprattutto scorre in uno spazio ridotto. Questo fenomeno di schiacciamento del tendine, che si accentua quando si mantiene il braccio in posizione elevata, può divenire doloroso e va sotto il nome di conflitto (o “impingement”) sub-acromiale.
Meno frequenti sono le lesioni del sottospinoso, del sottoscapolare e del piccolo rotondo. Quando vengono coinvolti più di due tendini si parla di lesione massiva
Un ruolo importante nelle lesioni della cuffia lo ha il tendine del capo lungo del bicipite, che non è parte della cuffia ma scorre in un intervallo della struttura della cuffia a stretto contatto con il sottoscapolare e il sovraspinoso: spesso il capo lungo va incontro a infiammazione e processi degenerativi e può essere uno dei responsabili principali del dolore.
Cause
Alla base delle lesioni vi è quasi sempre un processo graduale di degenerazione del tessuto. Perchè questa degenerazione possa essere più importante in persone anziché altre può essere attribuito a fattori anatomici e genetici, nonché da attività provocative che possono essere il lavoro e/o anche altre attività fisiche.
In molti casi il problema nasce gradualmente e spontaneamente.
Il ruolo dei traumi ha una sua importanza, ma in genere secondaria.
Diagnosi
L’ipotesi diagnostica espressa da specialisti (Ortopedici – Fisiatri – Fisioterapisti) è conseguente ad una serie di test valutativi (Test provocativi, Test di forza e di movimento). In caso di lesione di un tendine generalmente si potrà apprezzare la riduzione della forza nel test che valuta quello specifico tendine, aspetto che non sempre è correlato alla comparsa di dolore durante la valutazione stessa. A seguito della visita specialistica, l’ecografia è senza dubbio la metodica diagnostica più utilizzata, visto la sua buona capacità di valutazione, nonché il costo contenuto. Tale metodica può essere considerata di screening, che comunque se ben fatta ha di per se un alto contenuto diagnostico. Il successivo step è la RMN (risonanza magnetica) la quale si effettua qualora avessimo bisogno un ulteriore indicazione dello stato di salute della spalla. Entrambi sono esami diagnostici non invasivi. E’ giusto ricordare che la scelta della metodica diagnostica strumentale più opportuna da effettuare in quel momento per quel tipo di paziente, è una scelta che solo lo specialista può determinare.
Le lesioni della cuffia possono essere di vario tipo.
Lesioni definite parziali: significa che un tendine presenta la rottura non di tutto lo spessore. Come è intuitivo queste lesioni incomplete non alterano in modo significativo forza e funzione della spalla e nella maggior parte dei casi possono essere trattate con varie terapie senza intervento.
Le lesioni complete sono quelle che interessano tutto lo spessore del tendine
Le lesioni massive, si estendono a più di due tendini della cuffia. Spesso associate a retrazioni tendinee importanti, ad ipotrofia muscolare ed alla risalita della testa omerale, la quale non è più in sede rispetto alla glena che deve accogliere la testa dell’omero. La risalita dell’omero è visibile anche mediante una semplice radiografia (RX).
E’ facile intuire che la scelta del tipo di trattamento (conservativo o chirurgico) dipende dal tipo di lesione.
Come interveniamo?
Spesso le lesioni alla cuffia dei rotatori vanno incontro a trattamenti di tipo conservativo. Avere una lesione non significa necessariamente doversi sottoporre ad intervento chirurgico. Le lesioni parziali come già accennato non necessitano di riparazione nella maggior parte dei casi: solo nei pazienti in casi in cui il dolore è persistente e non si risolve con le terapie (fisioterapia, farmaci, riduzione delle attività gravose) ci si può orientare verso la chirurgia.
Anche le lesioni a tutto spessore possono andare incontro ad una evoluzione positiva della funzionalità e del dolore e pertanto non andare incontro ad intervento chirurgico. L’indicazione chirurgica ci sarà qualora il paziente vada incontro ad una persistenza della sintomatologia e/o recidive sempre più frequenti.
Intervento chirurgico
Vi sono due categorie di interventi chirurgici: A cielo aperto, che richiede una una incisione sulla spalla lunga circa 6-8 cm. Ed in Artroscopia, dove si effettuano delle piccole incisioni da 0,5-1 cm. La metodica artroscopica negli ultimi 20 anni ha avuto un’evoluzione importante ed è a tutt’oggi la metodica più usata. Sebbene i tempi necessari per il recupero e i risultati delle riparazioni con tecniche aperte e artroscopiche siano uguali, queste ultime hanno guadagnato via via il favore dei chirurghi e dei pazienti e attualmente rappresentano lo “standard” della chirurgia della cuffia.
L’obiettivo dell’intervento di riparazione è di riportare il lembo di tendine strappato alla sua sede di inserzione all’osso della testa omerale e fissarvelo.
La riparazione della cuffia può avvenire in modo completo, oppure parziale (dove rimane una interruzione di continuità tendinea). Questo risultato dipende dallo stato iniziale in cui la cuffia dei rotatori si trovava. Nel corso dell’intervento oltre alla riparazione vengono effettuate di pulizia dei tessuti rovinati e degenerati; spesso si rimuove almeno in parte la borsa generalmente infiammata e se vi sono irregolarità della superficie ossea dell’acromion, che sovrasta la cuffia, si possono levigare con appositi strumenti (acromionplastica). Inoltre nella maggior parte dei casi il tendine del capo lungo del bicipite adiacente ai tendini della cuffia è logorato e degenerato, e quindi causa di dolore: per questo motivo spesso è necessario sezionarlo (tenotomia del capo lungo del bicipite). Quest’ultima procedura non pregiudica la forza del braccio.
Dimissioni e trattamento riabilitativo
La dimissione avviene dopo 1 o 2 giorni dall’intervento. E’ importantissimo eseguire si da subito la riabilitazione della spalla operata, affidandosi a specialisti di tale riabilitazione, i quali sapranno dare le giuste cadenze e progressioni riabilitative affinchè il risultato finale possa essere il più ottimale possibile.
FISIOTERAPIA SPALLA DOPO L’INTERVENTO CHIRURGICO
Il poliambulatorio Delta Medical Center mette a disposizione competenze ed alta formazione nel trattamento della spalla. La collaborazione tra Ortopedico e Fisioterapista è di vitale importanza per raggiungere il massimo risultato ottenibile mediante una riabilitazione ottimale. In questo contesto di sicurezza, il paziente sarà anch’esso messo nella condizione di prestare una elevata collaborazione durante tutto il ciclo di trattamento. Tutto ciò consente al paziente di ottenere il massimo risultato possibile. Non meno importante è la condizione nella quale la spalla va incontro ad un intervento chirurgico. E’ per questo motivo che consigliamo una attenta valutazione presso il nostro Poliambulatorio, nella quale insieme al paziente si intraprenderà il giusto approccio riabilitativo. Pertanto una fase riabilitativa prima dell’intervento chirurgico è spesso consigliata.
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ARTICOLO SCRITTO DA:
DOTT. MIGNOGNA MASSIMILIANO
FISIOTERAPISTA
ESPERTO IN TERAPIA MANUALE- MASTER UNIVERSITARIO IN RIABILITAZIONE DEI DISORDINI MUSCOLOSCHELETRICI
RESPONSABILE E COFONDATORE POLIAMBULATORIO DELTA MEDICAL CENTER
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